La normalità
La banalità
I non dovresti
Alla tua età.
Le solite parole
Ripetute nei giorni
Una litania infinita
Di noiosi ritorni.
Un mondo di insegnanti
Di moralisti
Di coglioni
Che si sentono importanti
Non siamo tutti unici
Siamo tutti uno
Quindi molto spesso
Siamo nessuno.
La luce di uno spicchio di luna
Illumina fumo e parole.
Che salgono e si confondono
E diventano amicizia e ricordi.
Il vino nel bicchiere
Sempre il penultimo
Ed il tirare tardi
Non per fatica o per pigrizia.
Immersi nel tempo
Sappiamo che non avremo sempre il tempo
Per le parole leggere
E restiamo incantati da noi stessi.
I tempi
I ritmi
Le parole
I nomi delle cose
L'assenza negli sguardi
Il pensiero
Che arriva sempre troppo tardi
Ci attendiamo agli angoli
Ci inseguiamo a vita
Rendendo infinita ripetizione
Questa nostra breve apparizione
Aumenta, con l'incedere incalzante dell'età
il ribrezzo per l'ammasso di corpi chiamato umanità.
Resta, come unica soluzione
l'amore, per poche, scelte persone.
