Per una sconfitta
per una stanchezza
persi per strada
senza una carezza.
sabato 31 dicembre 2011
giovedì 29 dicembre 2011
martedì 20 dicembre 2011
Inverno.
Mani in tasca
Passi stretti e rapidi
Il brillare di un tiro lunghissimo.
Bello se ne va
Il giovane
Nel freddo del buio.
Passi stretti e rapidi
Il brillare di un tiro lunghissimo.
Bello se ne va
Il giovane
Nel freddo del buio.
giovedì 15 dicembre 2011
martedì 13 dicembre 2011
giovedì 24 novembre 2011
Rapido
Rapido il pensiero
passando a notte fonda.
Il rumore dell'acqua
che si avvolge su se stessa.
E' solo un salto un attimo,
come dormire.
passando a notte fonda.
Il rumore dell'acqua
che si avvolge su se stessa.
E' solo un salto un attimo,
come dormire.
mercoledì 23 novembre 2011
Asimmetria di una fine.
Sotto lo sguardo attonito
di chi passando andava.
Occhi piantati negli occhi,
due amanti tornavano all'estraneità.
La forza del non detto
pervadeva i corpi
spossati dalla fine
di una presunta eternità.
Si sgretola la simmetria del fare e del pensare,
divergono mani, piedi , sogni.
Rimane sospeso come nebbia estiva
quell'addio finale, mormorato dopo tante grida.
Sperando col cuore ma senza poter dire,
che il nuovo periplo del mondo da affrontare
sia cerchio perfetto
per potersi ritrovare.
di chi passando andava.
Occhi piantati negli occhi,
due amanti tornavano all'estraneità.
La forza del non detto
pervadeva i corpi
spossati dalla fine
di una presunta eternità.
Si sgretola la simmetria del fare e del pensare,
divergono mani, piedi , sogni.
Rimane sospeso come nebbia estiva
quell'addio finale, mormorato dopo tante grida.
Sperando col cuore ma senza poter dire,
che il nuovo periplo del mondo da affrontare
sia cerchio perfetto
per potersi ritrovare.
venerdì 11 novembre 2011
Ignota destinazione.
La più pesante di tutte
sarà l'ultima valigia.
I ricordi, stretti l'uno all'altro,
culleranno un biglietto di sola andata.
sarà l'ultima valigia.
I ricordi, stretti l'uno all'altro,
culleranno un biglietto di sola andata.
domenica 6 novembre 2011
Passaggi
Sconosciuto
di passaggio stanotte
sotto la mia finestra.
Mani in tasca
ed andatura lenta,
quel tanto di troppo in corpo
che trasforma il ricordo in dolore.
Prima che troppo
la stanchezza prenda il possesso.
Ricorda che ognuno
è stato sconosciuto,
di passaggio
sotto finestre altrui.
di passaggio stanotte
sotto la mia finestra.
Mani in tasca
ed andatura lenta,
quel tanto di troppo in corpo
che trasforma il ricordo in dolore.
Prima che troppo
la stanchezza prenda il possesso.
Ricorda che ognuno
è stato sconosciuto,
di passaggio
sotto finestre altrui.
venerdì 4 novembre 2011
Paradosso del sognatore.
Aggirarsi per il mondo
Portando pietre in tasca.
Per ancorare a terra
un pensare troppo vago.
Portando pietre in tasca.
Per ancorare a terra
un pensare troppo vago.
lunedì 17 ottobre 2011
martedì 11 ottobre 2011
martedì 4 ottobre 2011
Parole.
Le parole
che hanno le ali
nell'innalzarsi
divengono sogni.
Ma l'aria del sogno
che incontra il reale
precipita a terra
quasi senza avvertire .
Le schegge rimaste
non sono più specchio
soltanto l'avanzo
di un incubo antico.
che hanno le ali
nell'innalzarsi
divengono sogni.
Ma l'aria del sogno
che incontra il reale
precipita a terra
quasi senza avvertire .
Le schegge rimaste
non sono più specchio
soltanto l'avanzo
di un incubo antico.
martedì 19 luglio 2011
Equilibrista.
Non saggio l'aria col dito
Per trovare la giusta posizione
Fra i venti diversi
Che sostengono o precipitano
Ma col cuore e lo stomaco
Trovo nei sentimenti
Spesso, opposti e contrastanti
la mia nascosta strada.
Per trovare la giusta posizione
Fra i venti diversi
Che sostengono o precipitano
Ma col cuore e lo stomaco
Trovo nei sentimenti
Spesso, opposti e contrastanti
la mia nascosta strada.
martedì 21 giugno 2011
martedì 14 giugno 2011
domenica 5 giugno 2011
giovedì 14 aprile 2011
Fuga impossibile.
Oggi non si esce,
da questa gabbia interna.
Costruita col niente
e quindi,
col nulla possibile da abbattere.
Oggi non si esce,
da questa gabbia interna.
Al limite
ci si osserva da fuori
stranieri,
ma uguali a se stessi,.
da questa gabbia interna.
Costruita col niente
e quindi,
col nulla possibile da abbattere.
Oggi non si esce,
da questa gabbia interna.
Al limite
ci si osserva da fuori
stranieri,
ma uguali a se stessi,.
giovedì 17 marzo 2011
Mattoni di silenzio.
Voltati, ma senza guardare
Girati, ma dai non parlare.
In silenzio dobbiamo stare
Tutta la notte , a fare finta di ascoltare.
Parole che, no ci sono più
ricordi forse si ma niente più
Comunque voltati, ma non mi guardare
Oppure vattene, ma non mi parlare
Restano sguardi che cercano
mani che vogliono
Parole che , non ci sono più
ricordi forse si, ma niente più
Come costruire un muro
di mattoni di silenzio
non lo vedi sembra niente
sembra aria sembra puro
Ma c'è solo quella porta
con quell'ultima parola
dice uscita non si entra
e si esce una volta sola
E allora voltati, e fatti guardare
Oppure vattene , ma senza parlare.
Girati, ma dai non parlare.
In silenzio dobbiamo stare
Tutta la notte , a fare finta di ascoltare.
Parole che, no ci sono più
ricordi forse si ma niente più
Comunque voltati, ma non mi guardare
Oppure vattene, ma non mi parlare
Restano sguardi che cercano
mani che vogliono
Parole che , non ci sono più
ricordi forse si, ma niente più
Come costruire un muro
di mattoni di silenzio
non lo vedi sembra niente
sembra aria sembra puro
Ma c'è solo quella porta
con quell'ultima parola
dice uscita non si entra
e si esce una volta sola
E allora voltati, e fatti guardare
Oppure vattene , ma senza parlare.
sabato 22 gennaio 2011
Città eterna
C'è rumore stanotte,
rinasce primavera
e per istinto torniamo al movimento,
alla voce alta, alla musica.
La città improvvisa torna in vita,
lo stesso selciato
gli stessi intonaci,
non sono lo stesso luogo.
Sono forse gli occhi
a dare nuove ampiezze a questa strada?
O l'incedere del cuore
che, nell'accellerare dei sensi
rende vie battute ogni giorno
nuovo territorio di sogno?
Immagino , nel buio della notte,
il nulla che per te dobbiamo essere.
Tu donna enorme e placida
che, con occhio allegro,
osservi il nostro rapido passare.
Nel costruire, aggiustare, calpestare,
ci siamo illusi di essere artefici.
Ma tu
che mi vedesti arrivare,
sarai qui
nel giorno del saluto.
rinasce primavera
e per istinto torniamo al movimento,
alla voce alta, alla musica.
La città improvvisa torna in vita,
lo stesso selciato
gli stessi intonaci,
non sono lo stesso luogo.
Sono forse gli occhi
a dare nuove ampiezze a questa strada?
O l'incedere del cuore
che, nell'accellerare dei sensi
rende vie battute ogni giorno
nuovo territorio di sogno?
Immagino , nel buio della notte,
il nulla che per te dobbiamo essere.
Tu donna enorme e placida
che, con occhio allegro,
osservi il nostro rapido passare.
Nel costruire, aggiustare, calpestare,
ci siamo illusi di essere artefici.
Ma tu
che mi vedesti arrivare,
sarai qui
nel giorno del saluto.
lunedì 3 gennaio 2011
Circo personale.
Un cappello a tubo rosso,
su di un barba incolta
quasi signorile.
A cadere il gilet,
un tempo nero
sull'oro stinto
di pantaloni larghi.
Si presenta
sorriso a zero denti.
Domo, son domatore,
ed allo sguardo
di compiacente bontà
dell'uomo normale.
Aggiunge.
Sa, domo leoni interiori.
su di un barba incolta
quasi signorile.
A cadere il gilet,
un tempo nero
sull'oro stinto
di pantaloni larghi.
Si presenta
sorriso a zero denti.
Domo, son domatore,
ed allo sguardo
di compiacente bontà
dell'uomo normale.
Aggiunge.
Sa, domo leoni interiori.
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