C'è rumore stanotte,
rinasce primavera
e per istinto torniamo al movimento,
alla voce alta, alla musica.
La città improvvisa torna in vita,
lo stesso selciato
gli stessi intonaci,
non sono lo stesso luogo.
Sono forse gli occhi
a dare nuove ampiezze a questa strada?
O l'incedere del cuore
che, nell'accellerare dei sensi
rende vie battute ogni giorno
nuovo territorio di sogno?
Immagino , nel buio della notte,
il nulla che per te dobbiamo essere.
Tu donna enorme e placida
che, con occhio allegro,
osservi il nostro rapido passare.
Nel costruire, aggiustare, calpestare,
ci siamo illusi di essere artefici.
Ma tu
che mi vedesti arrivare,
sarai qui
nel giorno del saluto.
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